supporto psicologico per singoli, coppie, famiglie e gruppi
Supporto psicologico individuale, di coppia, di gruppo

Le tecniche attive: psicodramma e costellazioni

Claudia Provenzano

Vissuti conflittuali ed emozioni "messi in azione"

Le tecniche attive, che si basano cioè sull’azione (lo psicodramma e le costellazioni) permettono al protagonista di “mettere in scena” momenti ed eventi vissuti come dolorosi, situazioni conflittuali in relazione con gli altri, oltre che con le diverse parti di sé. Mettendo “in azione” situazioni ed emozioni è possibile, rivivendole o assistendo alla loro rappresentazione, liberare i blocchi emotivi e arrivare ad una ristrutturazione cognitiva, una rilettura di quegli stessi vissuti alla luce di un nuovo punto di vista. La drammatizzazione (letteralmente “messa in azione”) viene utilizzata per attualizzare il conflitto o il vissuto doloroso: mettendolo in scena (attraverso una "costellazione" o una "scultura") il soggetto vede davanti a sè la scena, la ascolta e la sente. Invece che restare soltanto sul piano dell’immaginazione o del ricordo, ci si muove sul piano del ri-vivere; il mettere in scena fa si che il cliente invece di raccontare gli avvenimenti soltanto, li sperimenti di nuovo, recitandoli. Attraverso la drammatizzazione si ha la possibilità di vedere aspetti fino ad allora rimasti nascosti, si apre il campo a delle possibili alternative, si osserva come si possa fare diversamente da quanto si è fatto nel passato

Con la terapia di gruppo la persona si addentra nella scoperta di verità nuove sentendosi stimolata e al contempo rassicurata e protetta dalla presenza e dagli stimoli del gruppo.

Pur nascendo come strumenti della terapia di gruppo, queste tecniche possono essere efficacemente usate anche in seduta individuale attraverso l’uso di oggetti simbolici e il supporto dello psicologo; una gran varietà di oggetti possono essere usati per costruire vere e proprie scene emozionali, un teatro fatto anziché di persone, di oggetti che simboleggiano le persone. Il soggetto vive e guarda la sua storia, ma può attuare una rottura del copione, riscrivere una nuova narrazione della vicenda vissuta e del proprio ruolo al suo interno. In tal modo la persona si sentirà responsabile del suo destino, attiva, capace di cambiamento. E guadagnerà in autostima.

 

Psicodramma

Lo psicodramma è un metodo terapeutico che si basa essenzialmente sulla “messa in azione” dei contenuti del mondo interno. La persona “gioca il ruolo" di qualcosa o qualcuno, cristallizzando sulla scena le proprie rappresentazioni mentali (emozioni, pensieri, fantasie, bisogni). Con questo metodo la persona, rielaborando il passato e liberando le emozioni bloccate, si avvia al cambiamento. Lo psicodramma guarda al futuro rivivendo il passato.

Viene realizzato in gruppo, condotto da uno o due terapeuti. Ciascun partecipante, davanti agli altri, recita una parte, rappresenta un personaggio, che può essere se stesso, una parte di sé o un’altra persona con cui è in relazione; l’intento è quello di mettere in scena un’esperienza dolorosa, un conflitto, un rapporto difficile, un episodio che ha procurato sofferenza. La persona ha così la possibilità di ri-sperimentare dei vissuti invece che raccontarli: può parlare con gli assenti o con una parte di sé o con le figure significative della propria vita, può esprimersi liberamente, senza paure, dentro lo spazio protetto del gruppo che, condividendo le medesime vicende umane, le medesime sofferenze, si identifica ed empatizza, non giudica, e in tal modo sostiene. Le sessioni di psicodramma offrono uno spazio sicuro per l’elaborazione emotiva. 

Questo approccio, teso a migliorare l’equilibrio personale e le relazioni interpersonali consente, grazie all’uso di diverse tecniche attive specifiche (l’inversione di ruolo, il doppio, lo specchio, il soliloquio, la sociometria…), lo sblocco di meccanismi emotivi cristallizzati e ripetitivi, favorisce i processi di insight, ovvero intuizioni di nuovi modi di leggere se stessi e gli altri, facilita la soluzione di problemi. Questa modalità di espressione permette ai partecipanti di esplorare e sperimentare nuovi ruoli, di liberare emozioni e di trovare punti di vista alternativi.

Il terapeuta, nel ruolo di regista, dirige il processo, offrendo sostegno emotivo e incoraggiando la scoperta di nuove prospettive e soluzioni.

Il setting è di 8-12 partecipanti, disposti a semicerchio.

 


Costellazioni familiari

Le costellazioni familiari sono un metodo terapeutico che mira a portare alla luce le dinamiche disfunzionali o i conflitti non risolti all’interno di una famiglia o di un sistema sociale, dinamiche che influenzano negativamente la vita di una persona. Questo approccio si basa sull’idea che le dinamiche familiari siano radicate nella nostra psiche inconscia e possano condizionare le nostre emozioni e i nostri comportamenti.

Le costellazioni sono un metodo di gruppo in cui i partecipanti vengono divisi in osservatori, rappresentanti e costellatori. Il costellatore è colui che porta un proprio problema da risolvere o dipanare; i rapprensentati sono invitati a rappresentare al centro del cerchio i membri della famiglia o del sistema del costellato. Attraverso il posizionamento dei rappresentanti nello spazio, il facilitatore può osservare e indagare le dinamiche relazionali in gioco. Questo processo può portare alla scoperta di verità nascoste, alla comprensione di conflitti irrisolti, di disordini nel posizionamento e nei ruoli, e alla possibilità di rioridinare e trovare risoluzioni più equilibrate.

ll setting varia dal piccolo (8-12 partecipanti) al grande gruppo, con i partecipanti disposti a cerchio.

 

Psicodramma e costellazioni offrono una prospettiva sistemica, ovvero la possibilità di cogliere l’insieme delle proprie relazioni famigliari e sociali, senza frammentarlo.


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Educare per curare
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Gli stili comportamentali danno forma al nostro corpo Le strategie comportamentali che la nostra psiche struttura per adattarsi alle richieste dell’ambiente in determinate situazioni vanno a dare ‘forma’ all’organizzazione corporea, intesa sia come le caratteristiche fisiche del corpo sia come le malattie che lo affliggono. a. Strategia di vita fondata sul bisogno È qui centrale la dipendenza dagli altri. L’individuo rinuncia ad esprimere la propria potenza. La sua sopravvivenza è legata all’identificazione con la persona da cui dipende, incarnando molto bene la fase orale dell’evoluzione psicologica. (es. un bambino nato in un contesto famigliare di persone forti e capaci verrà poco incoraggiato a sviluppare la propria autonomia, in modo che la famiglia possa continuare a svolgere il proprio copione). Esprime e comunica bisogno di protezione Cerca di non creare problemi alla persona da cui dipende. Solo apparentemente le persone centrate sul bisogno credono di ricevere più di quello che danno, mentre la rinuncia alla propria forza e l’assoggettarsi alla complicità sono di fatto il prezzo che pagano fisicamente. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: un corpo minuto e privo di potenza, tensione nervosa (energia trattenuta all’interno), postura ‘concava’, respiro corto. Si tratta in generale di un rifiuto di ‘riempimento’, che accrescerebbe la potenza Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: bronchiti, malattie metaboliche (diabete), pressione bassa, malattie legate all’indebolimento (anemie, astenia, anoressia), sclerosi multipla , fino all’handicap da incidente (l’incidente che impedisce temporaneamente o definitivamente l’attività è in chi ha esasperato questa strategia di vita. La paresi o l’incidente che costringono a restare fermi a lungo, qualsiasi malattia che tenga in uno stato di necessità vanno così a soddisfare, al di là della propria volontà e consapevolezza, un bisogno psicologico di dipendenza. b. Strategia di vita fondata sul potere (chiude il centro delle emozioni) È centrata sulla responsabilità e l’esercizio di potere. L’individuo si corazza dal proprio nucleo interno di emozioni e sentimenti e dal piacere in contrasto con l’esercizio del potere (es. un bambino nato in un contesto famigliare di persone deboli e incapaci verrà incoraggiato a sviluppare la propria autonomia, ad essere forte e ad assumersi presto responsabilità che spetterebbero agli adulti). Assume comportamenti manipolatori facendo leva sulla ricattabilità altrui, pertanto ricerca la vulnerabilità negli altri. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: torace espanso, cavità addominale non mobile, tensione della schiena e degli altri inferiori, tutta l’energia (con il respiro, l’attenzione e la circolazione sanguigna) è concentrata nella parte superiore del corpo. Si presenta un ispessimento della parte esterna del corpo (pelosa, muscolosa) che funge da corazza del proprio nucleo interno fonte di emozioni, sentimenti e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: asma, enfisema (legate al torca in stato di inspirazione), gastrite, ulcera, pressione alta. c. Strategia di vita fondata sulla negazione del bisogno (chiude il centro degli istinti e dei bisogni) È centrata sull’autonomia: contare su se stessi è considerato più importante della capacità di cooperare, reagisce in senso opposto al bisogno di appoggiarsi agli altri e suscita negli altri la sensazione di invadere i suoi spazi, di non aver bisogno di loro (falsa autonomia). È tipico di personaggi come il ‘navigatore solitario o alpinista individuale’ Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo tonico e atletico, ben integrato, tensione e difficoltà ad abbandonarsi (anche quando qualcuno se ne prende cura) Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: lesioni traumatiche, debolezza delle caviglie, malattie improvvise, sindrome di affaticamento cronico. d. Strategia di vita fondata sulla resistenza (chiude il centro degli istinti, delle emozioni => del piacere) È centrata sulla frustrazione. A questi soggetti ‘capita’ che qualcosa impedisce di concludere ciò che si è iniziato controvoglia e si mettono in situazioni in cui vengono spinti a fare qualcosa per poi fare esattamente l’opposto. Sono soggetti capaci di sostenere grandi sacrifici. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo pesante (gambe robuste, bacino largo, piedi callosi, scheletro massiccio), andatura e modalità d’azione priva di eccitazione, leggerezza e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: e. Strategia di vita fondata sul distacco (chiude il centro delle emozioni e della razionalità =>il senso di responsabilità) È centrato sull’autoesclusione. Questi soggetti hanno bisogno di non entrare in relazione agli altri e di evitare la responsabilità di esserci. Con il suo atteggiamento comunica “fate come se non ci fossi” e pertanto rimane escluso, è come se sparisse Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo magro e piatto (non c’è spazio per le viscere, sensazioni emozioni e pulsioni), stato di tensione. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono simili a quelle orientate al bisogno. f. Strategia di vita fondata sulla seduzione (chiude il centro della razionalità, => della misura, del senso di realtà) È centrata sull’energia sessuale. Il soggetto carica le situazioni in modo da ottenere molta attenzione spesso di tipo sessuale, l’energia sessuale si manifesta in forme camuffate. Enfatizza le emozioni e assume comportamenti eccessivi per ottenere attenzione. La seduzione avviene per lo più inconsapevolmente. Se la seduzione è consapevole diventa manipolatoria. La depressione da mancanza di attenzione viene compensata con il tentativo di sedurre tutti, ma con paura delle conseguenze: se la seduzione ottiene risposta non riesce a reggerla. La seduzione si rivolge pertanto a persone impossibili o irraggiungibili, manca in questo tipo di personalità la funzione di orientamento rispetto ai propri bisogni (gira su se stesso e non sa dove andare), hanno un piano d’azione ‘rotatorio’. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita è: spalle larghe, seno prosperoso, occhi grandi e carichi, estremamente coinvolgenti e seduttivi Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: malattie che tendono a respingere gli altri (malattie della pelle: psoriasi, dermatiti…), problemi agli organi riproduttivi. g. Strategia di vita fondata sull’azione (chiude il centro delle sensazioni) È centrata sull’attività. Fare, andare, scappare, incapacità di fermarsi è la cifra di questi soggetti che non possono permettersi di sentire. Sono caratterizzati da uno stato di accelerazione, fretta, pressione ad arrivare al dunque, dalla richiesta di prestazione, dalla ricerca di un obiettivo dietro l’altro. È una situazione stressante dove non c’è tempo per l’integrazione dell’esperienza, per l’assorbimento del nutrimento, perché già incombe una nuova esperienza. È pure caratterizzata da un forte senso di competizione. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita è: postura organizzata sull’asse antero-posteriore (se li si tocca da dietro partono facilmente in avanti), piedi tonici e arcuati (come fossero su dei blocchi di partenza), pettinature che coprono i lati del viso e spesso uso di occhiali con campo visivo ristretto. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: problemi ai reni (organi che entrano in funzione nelle pause di riposo), pressione alta, ulcere, coliti, infortuni (che fanno saltare la strategia quando eccessiva). h. Strategia di vita fondata sul mimetismo (chiude il centro delle emozioni) È centrata sulla condiscendenza. I soggetti che si avvalgono di questa strategia di vita fanno e sono esattamente come piace agli altri e come gli altri si aspettano che siano. Sono persone gentili, fini, educate, cooperative, disponibili, molto vicini all’immagine ideale di sé. Rinunciano alle proprie emozioni, sanno intuitivamente cogliere i bisogni degli altri e che cosa gli altri si aspettano e vi si adattano. Le caratteristiche fisiche sono simili a quelle di chi basa la propria strategia di vita sul potere ma con una qualità più morbida e plastica.
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