Il termine personalità deriva dalla parola latina "persona", con cui si indicavano le maschere che gli attori indossavano per rappresentare parti diverse. In tal senso, il termine latino persona da una parte fa riferimento ai ruoli che possono essere interpretati da diversi attori, dall’altro richiama alcuni modi di sentire e di agire che possono essere simili in più individui. Ognuno di noi è una folla, ha in sé diverse persone che rivestono una molteplicità di ruoli. Ci possono essere il ribelle e l’intellettuale, il seduttore e la casalinga, il sabotatore e l’esteta, il sognatore e il professionista, ognuno con la sua mitologia, e tutti quanti più o meno comodamente dentro un solo individuo. Come scrisse Roberto Assagioli: «Non siamo unificati. Ne abbiamo spesso l’illusione perché non abbiamo vari corpi, varie membra, e perché una mano non picchia l’altra, ma nel nostro interno avviene metaforicamente proprio così: varie personalità e subpersonalità si azzuffano fra di loro continuamente: impulsi, desideri, principi, aspirazioni, ideali sono in continuo tumulto». Il lavoro di conoscenza di sé incomincia dalla scoperta delle varie subpersonalità. La scoperta delle nostre subpersonalità ci dà un mezzo per avere un’immagine abbastanza chiara e immediata della nostra vita psichica. Ma questo è solo il primo passo. Il lavoro di crescita psicosintetico si riassume nel motto «Conosci, possiedi, trasforma te stesso». Tale lavoro consta di tre parti: 1. CONOSCERE le varie parti che compongono la nostra personalità, e questo è possibile attraverso l’utilizzo di tecniche analitiche e lo sviluppo dell’atteggiamento dell’osservatore interno. Si parte dalle subpersonalità più accessibili al campo di coscienza per giungere a quelle inconsce. Estremamente importante suscitare un atteggiamento generale di accettazione nei confronti della nostra molteplicità psichica; 2. POSSEDERE: si tratta della fase della padronanza, il graduale processo di disidentificazione porta alla creazione di uno spazio psichico che consente l’emersione di un più vasto centro unifi catore: l’Io. Il soggetto inizia a sperimentare un maggiore grado di movimento e libertà interiore; 3. TRASFORMARE: questa fase è promossa soprattutto dallo sviluppo della volontà attraverso l’impiego di svariate tecniche immaginative.
«Siamo soggetti viventi dotati di potere di scegliere, di costruire rapporti, di operare cambiamenti nella nostra personalità, negli altri, nelle circostanze» (POSSIEDI). «Ognuno può, e deve, fare del materiale vivente della sua personalità, non importa se marmo, argilla o oro, un oggetto di bellezza, in cui possa manifestarsi adeguatamente…» (TRASFORMA).
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