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Il trauma

Claudia Provenzano

Che cos'è il trauma e i suoi sintomi



Il trauma non è un evento, ma un’esperienza, il vissuto di un evento doloroso. Il termine, al greco τραῦμα,  significa “ferita” e descrive pertanto un elemento in grado di determinare una rottura della normalità nella quotidianità di ogni individuo, rottura che produce un impatto negativo sulla persona che la vive.

Nel DSM (il manuale statistico diagnostico, la classificazione descrittiva dei disturbi psichici, punto di riferimento riconosciuto da psichiatri, psicoterapeuti e psicologi di ogni orientamento) il trauma viene descritto come un evento che implica l’esperienza personale diretta di un evento, causa o possibile causa di morte o lesioni gravi, o altre minacce all’integrità fisica, propria o di un’altra persona; così come il venire a conoscenza della morte violenta o inaspettata, o della minaccia di morte o lesioni o di un grave danno subito da un membro della famiglia, o da altra persona con cui si è in stretta relazione

In psicopatologia, per trauma si intende un’esperienza di minaccia estrema, insostenibile, inevitabile, di fronte alla quale un individuo è impotente (Hermann).


SINTOMI TRAUMATICI


Il quadro dei sintomi che definiscono il soggetto che ha vissuto un’esperienza traumatica è complesso e si colloca a diversi livelli: cognitivo, emotivo, fisico, dell’umore.


ALTERAZIONI COGNITIVE

ipervigilanza

alterazione del filtro attentivo verso stimoli pericolosi

flasback

disattivazione del cervello ‘pensante’:

diminuzione della concentrazione

pochi ricordi

difficoltà nella risoluzione di problemi

difficoltà di ragionamento d

difficoltà di espressione verbale


EMOZIONI (TRAVOLGENTI)

perdita di fiducia

perdita di senso del futuro

ansia

paura

tristezza

disperazione

rabbia

vergogna

preoccupazione


DISTURBI DELL’UMORE

ansia generalizzata

attacchi di panico

depressione

perdita di interesse

insonnia

irritabilità


EFFETTI nel CORPO

dolore cronico

cefalee

intorpidimento

uso di sostanze

disturbi alimentari

disconnessione dalle sensazioni

sentirsi non reali o fuori dal corpo

perdita del senso del “chi sono”



I sintomi traumatici sono in definitiva degli strumenti di sopravvivenza ed è perciò necessario come prima cosa lavorare sull’accettarli, sul non giudicare i sintomi come negativi, ma come necessari alla sopravvivenza, evitando così l’aggravante del senso di colpa. Infatti:

- i flashback mettono in stato di allerta, preservando così dai rischi

- la depressione permette di essere visti senza dover agire, evitando così di esporsi al rischio.

- la paura dà dei limiti alla libertà di azione e di esplorazione, salvaguardando dal rischio.

- la vergogna consente di mantenersi nell’invisibilità, preservando dai rischi che comporta l’esporsi.



Gli effetti del trauma perdurano nel tempo (giorni, settimane, mesi, anni), non si limitano al momento dell’evento traumatico. La riattivazione dei sintomi del trauma nel quotidiano consiste nel manifestarsi di risposte fisiche ed emotive di allerta di fronte a stimoli innocui. E’ dunque utile per la terapia * portare l’attenzione sul fatto che vengono riattivate da stimoli innocui per associazione agli stimoli traumatici.





DSM V, Manuale statistico diagnostico, Raffaello Cortina editore, 2014

PDM-2, Manuale diagnostico psicodinamico, Vittorio Lingiardi, Nancy McWilliams, Raffaello cortina editore, 2018

Bessel van der Kolk Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell'elaborazione delle memorie traumatiche. Raffello Cortina, 2015.

O. Van der Hart, , E.R.S. Nijenhuis, K.Steel, (2011), Fantasmi nel sé. Trauma e trattamento della dissociazione, Raffaello Cortina 2010.

Judith Herman, Guarire dal trauma, Ed.Magi 2002

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