RADICI delle dipendenze affettive
Le Dipendenze affettive hanno origine in quella che in psicologia viene definita “ferita primaria”, ovvero un trauma irrisolto nella relazione di attaccamento, il legame affettivo fra madre e bambino. La ferita primaria esemplifica e sottolinea la violazione dell’attaccamento, la rottura di quel legame di affidamento totale e assoluto tra il bambino e la madre, e successivamente entrambi i genitori. È il tradimento dei bisogni emotivi insoddisfatti e inascoltati del bambino da parte dei genitori.
I bisogni emotivi del bambino sono fondamentalmente bisogni di rassicurazione dalle sue paure:
- paura del rifiuto e dell’abbandono
- paura delle pressioni e delle aspettative
- paura di essere frainteso, ignorato
- paura dell’abuso e della violazione fisica e psicologica.
Da queste paure deriveranno poi, in età adulta, le difese del “bambino interiore”.
La ferita primaria viene inflitta quando i genitori per varie ragioni sono assenti, presenti in maniera discontinua e imprevedibile o prevaricanti, a livello emotivo, psichico o fisico. A poco a poco la mente del neonato viene invasa da ansia, desiderio emotivo, vuoto, solitudine, oppressione, paura e spaesamento. In definitiva uno stato di angoscia profonda. Non importa se l’assenza della madre o del padre sia dovuta per esempio a malattia o morte, il bambino non funziona ancora a livello cognitivo, vive tutto emotivamente, nel corpo, e in una sorta di presente assoluto, incapace di anticipare il futuro o di rievocare il passato tramite la funzione immaginativa. Per lui pertanto assenza è morte, è il nulla, il vuoto cosmico. Da qui il sentimento di angoscia, radicale e terrificante. Questo dolore, originato in età precoce e mai risolto, anche se in età adulta viene in qualche modo anestetizzato, tuttavia continua a influenzarne i comportamenti in modo inconsapevole e coattivo.
EFFETTI della ferita primaria
- INSICUREZZA di SÉ e BASSA AUTOSTIMA
- IMPULSIVITÀ, incapacità di gestire le emozioni
- DIFFICOLTÀ a instaurare RELAZIONI AFFETTIVE
- sviluppo di una “personalità da sopravvivenza”: si mostra autonomia e sicurezza, ma il vuoto prevale ed emerge il desiderio di prossimità, qualunque sia, anche se dannosa o finta.
- ANSIA pervasiva / DEPRESSIONE
COS'è LA DIPENDENZA AFFETTIVA
La dipendenza affettiva è uno squilibrio relazionale in cui ci si polarizza su uno o l’altro estremo del continuum relazionale dipendenza-indipendenza, spezzando in tal modo la fluidità del continuum e irrigidendosi su un solo tipo di relazione: aggrapparsi all’altro o rifuggirne. Entrambe sono reazioni difensive all’angoscia abbandonica.
Proprio perché irrigidito su una delle due polarità, il dipendente, per un naturale bisogno di completamento, è attratto dal suo opposto, ovvero da soggetti all'apparenza estremamente indipendenti (come i narcisisti), e richiede una risposta altrettanto rigida da parte del partner destinato a svolgere un ruolo complementare.
La dipendenza è un comportamento stereotipato, una sequenza fissa e rigida di azioni, un copione reiterato all’infinito che non tiene conto della realtà: per esempio nella persona co-dipendente, nonostante le speranze di cambiamento nel partner vengano regolarmente disattese, nonostante i fallimenti ripetuti, i progetti infranti, nonostante le promesse non mantenute, le menzogne reiterate, torna sempre prima o poi la propensione a ricominciare da capo, la disponibilità a puntare di nuovo e anche di più.
Rischio di ricaduta: il dipendente che non ha elaborato la sua problematica sarà, al pari del partner, a rischio di ricaduta, ovvero reitererà la medesima relazione disfunzionale oppure ne comincerà un’altra ma ancora una volta con un soggetto difficile.
I SEGNALI EMOTIVI della dipendenza affettiva
- INSICUREZZA CRESCENTE (dubbi sulle proprie capacità e valore, ricerca costante dell’approvazione dell’altro, non sentirsi mai abbastanza)
- AUTOSTIMA MINATA (guardarsi esclusivamente con gli occhi svalutanti del partner)
- ANSIA PERVASIVA (paura di dire o fare cose sbagliate, timore delle reazioni dell’altro, tensione per evitare i conflitti)
- TENSIONE EMOTIVA (anche nei momenti di tranquillità si ha sempre la sensazione che possa scatenarsi una tempesta improvvisamente)
- CONFUSIONE E DISORIENTAMENTO (dubbi sulla propria percezione della realtà, forse non si è visto o sentito bene, non si ricorda correttamente, si teme di esagerare, di avere un punto di vista troppo soggettivo o parziale)
- SENSO di COLPA ingiustificato (ci si trova a scusarsi anche per questioni di cui non si è effettivamente responsabili) e costante
- STANCHEZZA EMOTIVA (sentirsi esausti e le attività che prima procuravano gioia ora non sono più entusiasmanti anzi un peso)
- SENSAZIONE di ESSERE IN TRAPPOLA (nonostante si riconosca razionalmente di non star bene e di voler uscire dalla situazione non si riesce a farlo, incatenati dalla paura di restare soli e non trovare niente di meglio)
- MONTAGNE RUSSE EMOTIVA (si vive immersi in continui sbalzi emotivi passando rapidamente dalla felicità alla tristezza)
SEGNALI COMPORTAMENTALI dei soggetti ABUSANTI
- BUGIE
- BISOGNI IGNORATI
- GIUDIZIO, CRITICA, RIFIUTO
- RIFIUTO dell'INTIMITÀ
- MUTAMENTI REPENTINI del COMPORTAMENTO
- MANCANZA di SUPPORTO EMOTIVO
- VIOLAZIONE di PRINCIPI NON NEGOZIABILI
- CONTROLLO ECCESSIVO
- MANCANZA di RISPETTO
M. Borgioni, Dipendenza e controdipendenza affettiva, Alpes, 2015
V. Lingiardi, Personalità dipendente e dipendenza relazionale, in Le dipendenze patologiche, a cura di Caretti, Barbera Raffaello Cortina Editore 2005
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