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Il potere di simboli e metafore

Claudia Provenzano

 La metafora è una modalità particolare di simbolo. Se, etimologicamente, il simbolo ha che fare con il "legare insieme", la metafora ha a che fare con il significato di "trasferire", che implica comunque un legame fra due elementi La metafora è un modo per parlare di qualcosa facendo riferimento a qualcos'altro, "Sei un orso": si sta parlando di te indirettamenteparlando dell'orso, trasferendo le sue qualità su di te, quindi , obliquamente. Secondo Freud, il simbolo è espressione dell'inconscio (pulsioni/bisogni innati), quindi ha la funzione di collegare la coscienza all'inconscio, permettendo di esprimere contenuti altrimenti repressi o rimossi. Il simbolo è infatti il linguaggio di cui si avvale l'attività onirica per produrre il sogno. Secondo Jung, il simbolo esprime valori transpersonali, gli archetipi collettivi, e pertanto  collega l'individuale all'universale, fonda il senso di appartenenza, collega il singolo con gli altri appartenenti alla sua cultura, la singola cultura con la cultura umana. Il simbolo inoltre dà informazioni non solo sui nostri bisogni primari, ma anche sui nostri ideali, e sulle nostre risorse (l'archetipo è portatore di ombra e di luce, di pulsioni istintuali/animali ma anche di ideali). Secondo Fromm, il simbolo collega l'esperienza vissuta con l'esperienza sensoriale,  rende cioè percepibile, palpabile, un vissuto interiore.

Dunque in psicologia il valore delle metafore consiste nell'essere una fonte preziosa per la raccolta di informazioni relative a vissuti, bisogni, ideali, valori. Di fronte al simbolo

- si attivano processi di disidentificazione: permette di trovare se stesso in qualcosa d'altro da sè, permettendo di osservarsi dall'esterno e con minor coinvolgimento

- si ampliano e modificano i propri schemi comportamentali cristallizzati, il nostro 'copione' di vita.

- si prende consapevolezza dei propri bisogni e risorse

- si amplia la propria visione di se è del mondo.

- si riesce a dar voce alle esperienze vissute, cariche emotivamente, difficilmente esprimibili attraverso le parole, troppo astratte; l'immagine e invece sempre concreta.

-si attiva l'immaginazione, funzione psichica potentissima nei processi di cambiamento, in quanto l'immagine si radica nel vissuto e allora il conoscere non è più puro sapere, ma è entrare in contatto, un sapere del corpo, il solo in  grado di operare trasformazioni nel nostro modo di sentire, pensare e  comportarci.

- si scoprono bisogni ed emozioni ( per esempio "Con quale animale identificheresti questa parte di te? Come agisce, cosa prova, che bisogni ha?")

- si esplorano le sensazioni corporee: permettendo di risalire alle emozioni sottostanti (per esempio: Che sensazione provi ora? Freddo. E che emozione ti suscita il freddo? Solitudine, tristezza")

- si esaminano le proprie auto immagini: permette di scoprire che percezione si ha di se stessi (per esempio: Che animale/fiore/oggetto ti rappresenta meglio? Che caratteristiche ha? Elenca almeno tre caratteristiche positive e tre negative)

- si svelano le false credenze, ovvero le premesse, sempre parziali e pertanto mai del tutto vere, delle nostre valutazioni delle cose (per esempio: "Il vulcano è una forza energica vitale della natura", oppure, "Il vulcano è  una forza distruttiva", dipende da cosa si intende per vitalità)

- si rivelano risorse che non si pensava di possedere: affiorano le luci oltre che le ombre, gli aspetti positivi, oltre che quelli negativi (per esempio: "Mi sento , piccola e inutile, come una formica", ma la formica è anche lavoratrice collabora con gli altri e trasporta molto peso...)

-  si riescono ad affrontare argomenti oggetto di vergogna o imbarazzo.

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