Il LUTTO è uno stato psicologico, ovvero una condizione emotiva, un modo di pensare e di comportarsi conseguente alla PERDITA di qualcosa di significativo. La perdita può essere riferita all'esterno, ad un oggetto, a una persona, a un luogo, oppure può essere riferita all'interno, ad una possibilità di vita, ad una credenza, alla immagine di sè, individuale e sociale, a valori e ideali.
Esistono dunque diversi TIPI DI PERDITA:
- lutto propriamente detto
- separazione da una persona amata
- passaggio delle varie fasi del ciclo vitale: individuale, della coppia, della famiglia, dei gruppi
- cambiamento di luogo: casa, città, paese
- perdite concrete o funzionali in seguito a incidenti e traumi
- crollo di un sogno o di un ideale
- cambiamento in ambito lavorativo (dalla perdita del lavoro, ai cambi di ruolo, ai trasferimenti, ai cambi di politica o struttura aziendale...)
SINTOMI
Sono collegati significativamente al senso di morte.
Esistono due categorie di sintomi: acuti e cronici, che si succedono nei due momenti della perdita, quello immediato dell’appena accaduto a quello successivo.
I
SINTOMI ACUTI
riguardano l’elaborazione della perdita quando essa è appena accaduta e sono caratterizzati da:
- senso di
smarrimento
- crisi di tipo esistenziale con
perdita del senso dell’esistenza
- appiattimento emotivo della vita
- nostalgia: senso struggente di mancanza dell’oggetto perduto
- cordoglio: afflizione grave, profondo dolore provocato dalla scomparsa di una o anche di più persone
Sono sintomi collegati significativamente al senso di morte.
I
SINTOMI CRONICI: emergono con la mancata l’elaborazione, totale o parziale, della perdita.
L’elaborazione non riesce quando la persona crede di non possedere risorse sufficienti per sopravvivere senza la persona o la cosa perduta. In questo caso il dolore risulta essere talmente forte da mettere in atto dei meccanismi di difesa per tenersene lontano, cosicché il processo profondo di distacco dall’oggetto non si compie.
- rabbia: meccanismo che trasforma il dramma della perdita in un crimine, si cerca una causa e un colpevole e così il dolore della perdita viene tramutato in rabbia
- relazione fantasmatica: meccanismo di negazione: la negazione della perdita è ottenuta coltivando una relazione fantasmatica con l’oggetto nel proprio mondo interiore mediante:
- relazione con il mondo medianico,
spirituale
- svalutazione del mondo reale per privilegiare un mondo interiore
- attaccamento a rituali che ricordino l’oggetto d’amore perduto /atteggiamento di accanimento per far rivivere la relazione perduta
- isolamento affettivo, razionalizzazione dell’evento e distacco patologico
- idealizzazione dell’oggetto perduto e sua elevazione mitologica
- svalorizzazione: meccanismo di svalutazione con cui si vedono solo tutti i lati negativi dell’altro o dell’oggetto per poter alleviare la sofferenza della perdita e per esaltare la propria autostima svalorizzata dalla separazione
- domanda infinita: l'aspetto o il vissuto più bello dell’oggetto d’amore diventa ciò che la n piùon ricerca e ciò che trova di meno, in quanto ricerca un qualcosa di anacronistico, che non può prodursi nella nuova relazione. In tal modo non si è in grado di vivere nel presente né di vedere bellezze nuove. Da un punto di vista relazionale ci si relaziona con gli altri cercando in loro qualcosa appartenuto a qualcun altro nel passato.
- malessere di un organo/parte corporea: a livello biologico l’oggetto viene congelato insieme alla parte di organismo che aveva potuto vivere ed esprimersi nella relazione con esso