All’interno della grande categoria della dipendenza affettiva è possibile distinguere cinque diverse tipologie. Per definire ogni singola tipologia sono state prese in considerazioni cinque variabili:
1) il Legame che il dipendente crea con il partner
2) l’Emozione prevalente che caratterizza il suo vissuto
3) il Bisogno che sta alla base del rapporto e l'illusione del suo appagamento
4) la Distorsione cognitiva di base
5) l’Atteggiamento ricorrente proposto dal dipendente
6) tipo di Sessualità/Affettività
Passivo-dipendente (“Ti amo perché ho bisogno di te”)
: la condotta dipendente consiste nella ricerca obbligata e ad ogni costo di un apporto esterno di cui il soggetto ha bisogno per il proprio equilibrio e che non può trovare a livello delle sue risorse interne; l’altro viene dunque ricercato come “regolatore unico del sé”: l’altro diventa indispensabile per sedare gli stati d’ansia e angoscia, per mantenere l’autostima e la fiducia in sé stessi, per garantire il sentimento di coesione interna, per avere un polo esclusivo su cui far confluire tutte le emozioni forti, unica ragione per sentirsi eccitati e vivi.
1) Legame basato sulla ricerca dell’altro= principio unico di regolazione del proprio sé
2) Emozione: Angoscia abbandonica/ sfiducia e sospetto /fame insaziabile di amore
3) Bisogno di riscatto della mancanza/Illusione Salvifica: “Tu mi salverai dal mio passato”
4) Distorsione cognitiva: Idealizzazione dell'altro, svalutazione di sé
5) Atteggiamento: Tra asservimento e protesta
6) Sessualità orale (caratterizzata dall’anelito ad una fusionalità che annulli le differenze; ricerca una tenerezza priva di aggressività-volitività tipica invece della sessualità adulta)
Attira ed è attirato da personalità narcisista/ psicopatica/ sadica (contro-dipendenti): cioè personalità con un falso sé grandioso, indipendente, simulacri di perfezione e sicurezza, forza e onnipotenza. Ma col tempo le personalità contro-dipendenti non sono in grado di rispondere alle richieste del partner dipendente in quanto mancano di empatia e capacitò di contatto intimo→ disperazione, solitudine, depressione.
Co-dipendente (“Ti amo perché hai bisogno di me”)
: la condotta co-dipendente consiste nel legarsi a qualcuno che si trova in stato di necessità e che ha urgenza di essere aiutato: caratterizzato da totale dedizione e abnegazione. Si innesca una dinamica perversa (il triangolo drammatico di Karpman); i partner si alternano ciclicamente nei ruoli di vittima, salvatore, persecutore: inizialmente la Vittima- bisognosa si incarna nel suo ruolo e si fa aiutare, poi, compensato il bisogno e sicura di sé, si riaffacciano i vecchi schemi comportamentali che lo hanno portato alla stato di necessità. La vittima di un tempo, delusa dalla speranza nel suo Salvatore, diventa Persecutore: aggressivo, offensivo e arrogante, e il salvatore si fa vittima. Una volta toccato nuovamente il fondo il Persecutore torna Vittima e la vittima Salvatore: il partner co-dipendente potrà resistere ma prima o poi finirà per concedere un’altra possibilità.
1) Legame basato sul bisogno dell’altro
2) Emozione: Ambivalenza (speranza e paura): da un lato il co-dipendente spera nel riscatto del partner, dall’altro, nel profondo lo teme, poiché se l’altro non avrà più bisogno, potrebbe lasciarlo (angoscia abbandonica), “finché l’altro avrà bisogno di me, non potrà lasciarmi”
3) Bisogno di sentirsi importanti, unici, speciali/ Illusione Salvifica: “Io ti salverò”. L’illusione salvifica è anche Auto-Salvifica perché con ciò il co-dipendente cerca di trovare una rivincita sul suo passato e di uscire dall’impotenza.
4) Distorsione cognitiva: Idealizzazione dell'Altro e di Sé come eroe
5) Atteggiamento: Dedizione manifesta ma sabotaggio inconscio dell’aiuto
Aggressivo-dipendente (“Ti odio perché somigli a me”)
: invece di subire lo strazio di una manipolazione o di uno sfruttamento costante, il dipendente affettivo procura lui stesso attivamente sofferenza e umiliazione nei suoi partner. Il tratto aggressivo emerge solo quando il dipendente incontra una persona molto simile a sé, ossia un altro dipendente affettivo.
1) Legame come “ultima spiaggia”
2) Emozioni: Disprezzo verso di sé e verso l’altro
3) Bisogno di cura / Illusione negativa anti-salvifica: “Non saprai curarti di me, né io di te”
4) Distorsione cognitiva: Svalutazione
5) Atteggiamento: aggressività auto ed etero diretta
Contro-dipendente (“Non ti amo e non ho bisogno di te”)
: risolve a monte l’angoscia abbandonica, evitando con cura qualsiasi legame, congelando il bisogno dell'altro e convincendosi di essere totalmente indipendente, completamente pago di se stesso (falsa autonomia)
Ha vissuto con la madre o con il care-giver uno
stile di attaccamento insicuro-evitante: lo ha costretto ad accedere all’autonomia saltando del tutto la fase precedente, ossia negando i proprio naturale bisogno di dipendenza; ha acquisito un modello operativo interno caratterizzato dalla rappresentazione di sé come soggetto esposto alla solitudine e della relazione come di dimensione di scarsa o nulla affidabilità
Ha un tratto di personalità narcisista
1) Legame con l’altro assente
2) No Emozioni: Freddezza e scarsa empatia
3) Illusione di autosufficienza: “Io non ho bisogno”
4) Distorsione cognitiva: Idealizzazione di sé e negazione dell'altro
5) Atteggiamento: Evitamento dell’altro e sfruttamento emotivo
M. Borgioni, Dipendenza e controdipendenza affettiva, Alpes, 2015
V. Lingiardi, Personalità dipendente e dipendenza relazionale, in Le dipendenze patologiche, a cura di Caretti, Barbera Raffaello Cortina Editore 2005
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